Vi abbiamo raccontato nella precedente news la struttura di una valvola a sfera, tra i vari componenti avevamo introdotto lo stelo. Vediamo insieme oggi come è possibile movimentare questo elemento e come far sì che la valvola a sfera (meglio se Ribel) mantenga le sue prestazioni e la sua efficacia.
La valvola a sfera come le valvole a maschio e le valvole a farfalla è detta anche a quarto di giro. Infatti la rotazione dello stelo mediante una leva o mediante sistemi automatici di manovra è quasi sempre di 90° (in alcuni sporadici casi la rotazione della sfera può essere di 120° ma si parla di valvole a sfera a tre vie e non a via diritta).
Lo stelo è quindi quell’organo meccanico dinamico che collega l’otturatore (sfera) di una valvola con l’ambiente esterno. Per il fatto che il movimento è solo di rotazione e non di rototraslazione (come per altre tipologie di valvole), gli elementi di tenuta preposti ad impedire l’emissione dei fluidi in atmosfera saranno certamente operanti nelle migliori condizioni e con tempi di vita media notevolmente superiori.
L’azionamento a 90°, ottenuto anche attraverso il montaggio diretto di motori pneumatici, elettrici, idraulici o gravitazionali è inoltre generalmente più veloce di quello lineare, ottenuto per mezzo di una vite senza fine e di una chiocciola filettata.
Nella pratica le velocità di chiusura o di apertura di una valvola a sfera con attuatori pneumatici standard si attesta intorno a 1,5 secondi per pollice (una valvola a sfera del diametro di 2” <DN50> ha una velocità di apertura o chiusura dell’ordine di 3 secondi). Con sistemi pneumatici particolari si riescono comunque a raggiungere velocità di chiusura o di apertura notevolmente maggiori arrivando anche a frazioni di secondo.
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